06 Agosto 2019
Ed ecco giunto finalmente il giorno della partenza di questo mini cicloviaggio, il primo da tanto tempo, da quando cioè in giovane età ho percorso la bellissima Ciclovia del Danubio.
I giorni scorsi sono passati in fervente pianificazione/aggiustamento delle tracce delle singole tappe e la preparazione del contenuto delle borse e dell’attrezzatura.
Partenza all’alba da Giulianova per prendere un po’ di fresco in direzione dei colli per evitare la statale Giulianova-Teramo.
La strada si inerpica allegramente nell’entroterra passando per distese di girasoli e per sonnolenti paesi arroccati sulle collina: l’obiettivo è arrivare a far colazione nel consueto bar in quel di Bellante.
Proseguo quindi in costa per poi scendere alla periferia di Teramo arrivando alla porta d’ingresso dell’antica Interamnia.
La città di Teramo l’ho sempre considerata una città secondaria e poco degna di nota, ma appena attraversata la Porta delle Mura Antiche mi son dovuto ricredere! La Cattedrale, ciò che rimane della Domus Romana e l’anfiteatro meritano sicuramente una visita approfondita.
La città è molto bella ed ad ogni angolo è possibile scorgere un pezzo di storia di questa antica città. Teramo riporta i segni di quello che è stato il Terremoto dell’Aquila del 2009: questo e i segni evidenti della grande ricostruzione di questi ultimi anni mi accompagneranno costantemente in questi 3 giorni.
Passato il centro di Teramo la strada prosegue verso il secondo scollinamento della giornata (il primo è stato quello di Bellante), costeggiando i resti archeologici collegati alla Necropoli di Ponte Messato.
La SS80 (la strada Maestra del Parco del Gransasso e dei Monti della Laga che percorrerò fino a l’Aquila) presenta un tunnel non ciclabile sotto il paese di Frondarola: per fortuna esiste l’itinerario cicloturistico che permette di aggirarlo! La deviazione inoltre mi consente di osservare per la prima volta da vicino il landmark che caratterizzerà questo giro di tre giorni: Il Corno Grande del Gran Sasso:
Una volta scollinato (e ripresa la SS80 a valle del tunnel) si entra in Montorio al Vomano e, dal momento che da qua inizia la vera via in salita verso il Gran Sasso urge di provvedere a fare carburante! Provvidenzialmente ho trovato una salumeria in centro al paese con abbondanti varietà di formaggi, salumi e birra!
Da Montorio la strada inizia ad addentrarsi nel Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga; la strada fiancheggia le pareti di un verdeggiante canyon in leggera ma costante salita. Nei giorni scorsi avevo nutrito alcune perplessità riguardo la pedalabilità di tale strada (è pur sempre una STATALE!). La perplessità era maggiorata dalla presenza di numerosi tunnel che venivano sì dati come pedalabili, ma di cui non era stato possibile avere feedback certi da streetview e/o dalla gente che li aveva percorsi in precedenza. La strada invece si presenta in ottimo stato, larga e con pochissimo traffico; i tunnel inoltre risultano perfettamente illuminati, cosa che consente di affrontarli in tutta tranquillità (sempre con luci e giubbino catarifrangente eh!).
Lungo la statale gli unici rumori che mi accompagnano sono il fragore del torrente in fondo al canyon, il frinire delle cicale e l’occasionale auto che comunque procede lentamente per poter osservare il paesaggio.
Ormai sono le ore centrali della giornata e comincia a fare decisamente caldo, complici anche numerosi tratti in perfetta assenza di vento. Ad aggravare la situazione c’è anche l’abbiocco siderale (son partito all’alba, che ad agosto è intorno alle 5.30…) e la non brillante idea di mangiare una pseudo barretta a base di nocciole e cioccolato senza acqua. Per fortuna sono presenti alcune fontanelle con acqua potabile e alcuni bar.
L’arrivo di tappa della giornata è presso una delle foresterie del parco con annessa locanda; ci arrivo nell’ora più calda della giornata completamente cotto (probabilmente ho scelto la settimana più calda di Agosto…). Svolte le impellenze burocratiche, quel che resta del pomeriggio viene passato tra il riposo del giusto e qualche giro di esplorazione nei dintorni della foresteria. Trattandosi di un punto informativo del parco, vi sono numerosi pannelli che forniscono spunti di esplorazione di questa bellissima zona dell’Abruzzo.
Per concludere degnamente la giornata… luculliana cena a base di prodotti tipici abruzzesi in questa locanda che sembra essersi fermata al secolo scorso sia come ambientazione (in sala da pranzo è presente un MODERNISSIMO Mivar a tubo catodico!) che come calore e ospitalità del gestore del locale.
Distanza: 78,79km
Dislivello: 1639mt