E’ finalmente arrivato il primo giorno di questo cicloviaggio che vedrà me e l’altro Luca arrivare fino a Bormio in quel di venerdì…
La bici è abbastanza carica: 3 borse (le 2 Ortlieb e il borsone impermeabile Decathlon sopra) da più o meno 5 kg l’una; aggiungendoci la biga che da sola pesa circa 11kg e il cristiano (Io) che post-lockdown ha raggiunto la leggiadria dei 75kg… Arriviamo agevolmente al quintale!
Il tempo per un Selfie e via alla volta di Milano!
L’attraversamento di Milano di lunedì mattina è uno spettacolo, pur essendo giornata lavorativa per le vie di Milano c’è comunque poca gente in giro e inizia a verificarsi un curioso fenomeno che ci accompagnerà sostanzialmente per tutto il viaggio: il cambio di atteggiamento nei confronti dei cicloviaggiatori da parte delle persone, in particolare di quelle su veicoli a motore.. Da ciclopendolare il rapporto auto-bici è sempre stato un pò contrastato (clacson, mancate precedenze.. insomma la consueta vita del ciclista cittadino!); nei confronti del cicloviaggiatore tale atteggiamento per qualche strano arcano cambia radicalmente! E’ stato molto frequente in questo viaggio il saluto casuale, la suonata di cortesia, per non parlare delle precedenze consentite ma non dovute! Sarebbe interessante uno studio sociologico a riguardo (magari verrebbe fuori che siamo equiparabili alla vista degli unicorni… chissà): uno strano rapporto di solidarietà verso il cicloviaggiatore che invece non si presenta assolutamente col ciclopendolare, men che meno col ciclosta ordinario…
Arriviamo agevolmente (grazie alla nuova ciclabile di Corso Venezia, Buenos Aires e la Martesana) in quel di Cassano D’Adda dove al famoso Rudùn sostiamo e ci rifocilliamo
Da qui inizia il tratto più bello della tappa odierna: poco dopo il Rudùn la Martesana finisce (o più correttamente inizia) e si costeggia quindi la sponda dell’Adda sostanzialmente fino a Lecco.
Il tratto sarebbe tutto in leggerissima salita se non fosse che a causa di crolli dalle parti del castello di Trezzo e lavori in quel del ponte di Paderno ci costringe a percorrere due dei muri della ormai storica Martesana Van Vlaanderen: e se il muro della santuario di Concesa risulta essere pedalabile, quello del ponte di Paderno si rivela in tutta la sua cattiveria: un kilometro scarso di ciottolato al 18%… Mortale!
Una volta in cima possiamo ammirare il canyon dell’Adda in tutta la sua magnificenza
superato Paderno e Brivio la ciclovia dell’Adda prosegue verso Lecco offrendoci begli scorci delle montagne che la circondano
Giungiamo infine a Lecco e al campeggio che ci ospiterà per la notte; la giornata è talmente calda che un bagno nelle acque gelide del lago non ce lo toglie nessuno!
Una volta ultimato l’accampamento è l’ora di godersi la frescura serale e gli incredibili colori del tramonto sul lago
Distanza: 100,28Km
Dislivello: 299mt